Il Taekwondo è un’arte marziale ed è uno sport completo che richiede un’attività fisica molto intensa. Pur essendo alla portata di tutti, prima di sottoporsi all’allenamento specifico, è indispensabile prepararsi adeguatamente.
E’ compito del maestro far eseguire una serie di esercizi in grado di fornire flessibilità e mobilità alle parti del corpo che andranno soggette a ripetute sollecitazioni (muscoli, tendini e legamenti).
In particolare è indispensabile:
mobilizzare le articolazioni di anche, ginocchia, caviglie e spalle.
distendere e rinforzare l’area addominale e mobilizzare la colonna vertebrale e il bacino.
allungare e irrobustire i muscoli anteriori e posteriori delle gambe, la fascia inguinale, i muscoli di torace, addome e i dorso-lombari, nonché i laterali del tronco.
Eseguire un corretto riscaldamento è il primo passo verso il benessere generale ed il miglioramento delle capacità fisiche. Esso contribuisce inoltre in maniera determinante ad evitare lesioni muscolari e traumi a livello di tendini ed articolazioni.
Solo dopo che l’organismo sarà pronto si comincerà con l’apprendimento tecnico e successivamente con l’allenamento vero e proprio.
Come ogni disciplina, non solo sportiva, anche il Taekwondo si fonda su importanti solide basi.
I principali rudimenti vengono appresi con le posizioni, che consentono all’atleta di prendere contatto con l’arte marziale .
Le posizioni del Taekwondo vengono chiamate “Sôghi” e le varie tecniche sono pertanto una combinazione di nomi con tale suffisso.
Ad esempio, la posizione di marcia è chiamata “Ahp-Sôghi” (Ahp significa in avanti).
Esistono inoltre particolari posizioni, dette di meditazione, che consentono all’atleta di focalizzare l’energia. Una di esse è la Bo-Jumok Sôghi in cui il pugno viene coperto col il palmo della mano.
Tutte le tecniche del Taekwondo sono comprese in una di queste tre categorie:
parate
colpi
calci
Le parate, nel Taekwondo, consentono di proteggere quelle zone corporee facile bersaglio dell’avversario, lasciando all’allievo la libertà di scegliere l’area da coprire e favorendo la mobilità degli arti per sferrare l’attacco.
La mancanza di rigidi schemi, e l’affidare al praticante una vasta scelta di tecniche, consente di potersi affidare al proprio istinto ed alle capacità individuali.
Nelle parate ha grande importanza la posizione delle mani che sono raccolte a pugno o schierate a coltello. Ogni parata non copre rigidamente un’area del corpo ma consente, nel suo percorso, di coprire più punti simultaneamente con gran flessibilità.
L’avambraccio fornisce un’importante area d’impatto nella sua zona esterna e lungo i bordi ulnare e radiale. Coadiuvato dall’ampio ed agile movimento della spalla, esso consente di coprire la zona del volto, della testa e la parte alta, media e bassa del torace.
Di grande importanza è anche la zona d’impatto che si viene a formare fra i polsi quando le braccia si trovano incrociate. Tale area permette di parare potenti colpi diretti alla testa, così come ai genitali. Il polso fornisce comunque importante zona d’impatto anche nella parte laterale interna o esterna.
Infine le mani, nella posizione a coltello, permettono di fermare un colpo diretto verso la parte centrale del corpo, nella zona che va dagli addominali al plesso solare, parandolo con il bordo esterno o con il palmo della mano.
Solo con grande esercizio, costanza e determinazione si potranno apprendere in modo efficace le tecniche di parata, per proteggere in modo sicuro il proprio corpo e non danneggiare le zone esposte al colpo.
Il termine “parata” in coreano viene tradotto con “makki“. Tutte le tecniche, a parte qualche eccezione, che possiedono tale suffisso sono pertanto facilmente distinguibili come appartenenti a tale categoria.
Esempi:
Ahn-Makki: parata all’interno (anh=interno)
Ahre-Makki: parata bassa (ahre=verso il basso)
Backat-Makki: parata verso l’esterno (backat=esterno)
Sebbene il Taekwondo faccia ampio uso delle tecniche di calcio, esistono comunque colpi assestati tramite gli arti superiori.
In questa pratica è importante la posizione di polso, nocche e dita al fine di evitare danni alle articolazioni ed alle fragili ossa delle mani.
Esistono fondamentalmente due posizioni che consentono un impatto potente al giusto livello di sicurezza:
Il pugno: è molto importante serrare bene le dita e premere fortemente con il pollice sulle falangi di indice e medio. Solo mantenendo saldamente tale posizione è possibile attaccare con forza ed evitare danni alle dita. E’ inoltre essenziale una corretta posizione del polso. Il pugno deve giacere sulla stessa linea dell’avambraccio, con il polso perfettamente dritto, per evitare di scaricare l’urto sull’articolazione flessa. La superficie d’impatto è la zona delle nocche, con maggiore incidenza fra quelle di indice e medio. Una variante è il pugno con nocca. In esso la nocca del dito medio sporge rispetto alle altre e costituisce la superficie d’impatto.
La mano: con la mano aperta, si uniscono strettamente le dita dalla punta leggermente piegata verso il palmo. Quest’ultima caratteristica è importante per evitare che durante il colpo le dita flettano verso il dorso della mano esponendosi a facili fratture. La tendenza sarà, infatti, quella di portare le dita verso il polso. Il pollice si deve tenere lateralmente al palmo. La superficie d’impatto è condizionata dal tipo di tecnica. Sarà il bordo esterno nella mano a coltello, quello interno nella mano a cresta e la punta delle dita tese nella posizione a lancia.
Durante ognuno di questi attacchi è sempre indispensabile un’idonea posizione di partenza. Solo essa è in grado di caricare ottimamente il colpo perché sia assestato con la massima potenza. L’agilità di braccia e spalle, coadiuvate da una corretta respirazione e un movimento naturale, contribuisce in modo decisivo alla buona riuscita della tecnica.
Tutte le tecniche di colpo che non sono calciate nel Taekwondo vengono chiamati “Cighi”. Per questo ogni terminologia che comprende tale suffisso appartiene a tale gruppo di tecniche di base.
Esempi:
Ahn-Cighi: colpire dall’esterno verso l’interno (ahn=interno)
Ahp-Cighi: colpire frontalmente (ahp=davanti)
Backat-Cighi: colpire verso l’esterno (backat=esterno)
I calci
I calci costituiscono la caratterizzazione prima del Taekwondo.
Questo è un punto di forza estremamente importante se ci si sofferma a riflettere sulla distanza e l’altezza che riesce a coprire una gamba tesa, rispetto ad un braccio. E’ altresì da calcolare la potenza che è in grado di sprigionare, pur tenendo l’avversario ad una più sensibile distanza.
La dinamicità delle tecniche permette inoltre il rapido richiamo dell’arto, evitando di lasciarlo esposto alla mira avversaria e favorendo la posizione più idonea di parata all’eventuale risposta. Permette inoltre di poter colpire ripetutamente, come una frusta, consentendo allo stesso tempo la possibilità di coprire le zone del corpo esposte o proseguire nell’attacco.
Come in tutte le pratiche del Taekwondo, anche nelle tecniche di calcio è di fondamentale importanza la posizione del corpo e quella del piede che percuote.
Le dita del piede devono essere ben unite fra loro al fine di creare una zona d’impatto solida e protetta. Le superfici d’impatto variano secondo la tecnica usata e possono essere:
La pianta del piede: avampiede
Il dorso del piede: zona montante
Il bordo del piede: posizione di piede a coltello
Le tecniche di calcio sono chiamate “Cha-Ghi”. Alcuni di essi sono molto famosi. Citiamo:
Ahp Cha-Ghi: calcio frontale
Mom Dollyo Cha-Ghi: calcio circolare indietro
[button color=”success” link=”https://fisiosummit.ch/contatti/?m=taekwondo” ]Contattaci per maggiori informazioni![/button]